I Fogli matricolari delle donne che hanno preso parte alla lotta partigiana nel territorio della provincia di Ancona sono stati versati all’Archivio di Stato a marzo 2025.
Si tratta di 278 fascicoli intestati alle donne che hanno ottenuto il riconoscimento della qualifica di “patriota”, “partigiano”, “partigiano combattente”: un numero che dà l’idea dell’importanza del ruolo delle donne nel movimento di liberazione. Tra i documenti più interessanti troviamo le dichiarazioni rese dalle partigiane stesse o dai capi partigiani che si sono avvalsi del loro importante contributo.
Le staffette, come Mafalda Ulisse, avevano il compito di curare i collegamenti tra le varie formazioni partigiane, trasmettendo ordini, stampa clandestina, nascondendo e distribuendo sia beni alimentari che armi. Spesso ponevano a rischio la loro vita: Nicolina Mosconi, per esempio, fu tenuta in ostaggio dai nazifascisti da gennaio a marzo del 1944.
Queste donne, non meno che gli uomini, dovettero affrontare una vita di disagi e privazioni, come Anna Petrolati, provata nel fisico dal gelo dei monti arceviesi, o Cesarina Savini, che, gravemente malata, arrivò a nascondere le armi dei compagni partigiani sotto al materasso del suo letto d’ospedale, morendo pochi giorni prima della liberazione d’Ancona.
Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche
Archivio di Stato di Pesaro Urbino
Archivio di Stato di Ascoli Piceno
Mosconi Nicolina
Distretto militare di Ancona, Fogli matricolari delle donne partigiane, Partigiana Nicolina Mosconi, Dichiarazioni per il riconoscimento della qualifica, b. 1 fasc. 32.
Trascrizione dei documenti:
I) Dichiarazione del Presidente CLN Jesi
COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE DELLA “VALLESINA” - JESI
Io sottoscritto Ponzetti Alfredo, Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale di Jesi, dichiaro che la Signora Mosconi Nicolaina [sic!] di Dionizio, nata a residente a Jesi, fu costretta buttarsi alla macchia, senza dare indicazioni del luogo, poiché il proprio genitoro [sic!], perseguitato politico, aveva dovuto sottoscrivere una dichiarazione che in caso di allontanamento da Jesi, la figlia era ostaggio della Polizia repubblicana fascista per conto del padre.
Si rilascia la presente dichiarazione a richiesta della interessata e per farne l’uso di cui ha bisogno, con preghiera di voler tener presente le necessità in cui la medesima si è trovata per contingenze di carattere politico.
Jesi, 28 gennaio 1946
IL PRESIDENTE DEL COMITATO DI LIBERAZIONE
(Ponzetti Alfredo)
(firma di Ponzetti Alfredo)
(timbro del Comitato di Liberazione Nazionale della “Vallesina”)
II) Dichiarazione di Nicolina Mosconi
ALLA COMMISSIONE REGONALE [sic!] MARCHIGIANA
Attività svolta dalla sottoscritta MOSCONI NICILINA [sic!]
Ho svolto attività clandestina dal 15 15 ottobre 1943 al 20 luglio 1944.
1) Ho messo a disposizione del COMANDO BRIGATA GARIBALDI ANCONA il cui comandante era ANNIBALE (TOMMASI GINO) la mia casa.
2) Ho ospitato prigionieri INGLESI e SLAVI e l’equipaggio di un apparecchio AMERICANO dando loro viveri e aiuti finanziari inviandoli poi in montagna.
3) Sono stata più volte depositaria di valori igenti [sic!] depositati dal partigiano PROIETTI, che poi consegnavo a mio padre (membro del comitato di liberazione nazionale di JESI) della Vallesina)
4) Ho tenuto nella mia abitazione quantitativi di armi lasciatemi da BORDONI ALBERTO – CATANI OTELLO ed altri partigiani.
5) Subii inoltre molte perquisizioni in casa da parte di squadre di fascisti e tedeschi.
6) Dal gennaio 1944 al marzo 1944 sono stata tenuta come ostaggio dai Nazzifascisti [sic!]. Riuscita ad liberarmi il 22/3/44 mi recai a CORINALDO dove ripresi subito le mie attività clandestine.
7) Dal dal 22/3/44 alla liberazione feci servizio in qualità di staffetta nella località JESI-CORINALDO- OSTRA portando dispacci nei diversi distaccamenti dis dislocati nelle suddette località.
8) Durante tutto il periodo dell’occupazione Tedesca la mia casa servì come punto di riferimento e luogo di riunione del COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE DI IESI.
Possono testimoniare la mia attività PRIETTI-CANDELARESI-SPADELLINI-PANZETTI-BERNACCHIA-TITTARELLI.Allego alla presente un attestato del C.L.N. IESI
MOSCONI NICOLINA
Petrolati Anna Maria
Distretto militare di Ancona, Fogli matricolari delle donne partigiane, Partigiana Anna Maria Petrolati, Dichiarazione di Galeazzi Alberto ("Alba") per il riconoscimento della qualifica, b. 1 fasc. 30
Trascrizione del documento:
DICHIARAZIONE
Io sottoscritto Galeazzi Alberto (Alba), comandante della Divisione Garibaldi “Valle del Misa”, dichiaro che la partigiana Petrolati Anna Maria di Benevento, combattente con manzioni [sic!] di Ufficiale Capo Servizio di collegamento del Comando Divisione, per tutto il periodo della lotta partigiana ha sostenuto un lavoro gravoso ed in condizioni difficoltose nel clima gelido delle montagne Arceviesi. Dichiaro inoltre che per questa sua continua vita di disagi e di privazioni, ai primi di gennaio del 1944, stremata nel fisico, è caduta ammalata ben due volte.
Fu visitata dal dott. Mariani Ferrer che riscontrava in lei gravi sintomi di malattia e continuo peggioramento delle sue condizioni fisiche.
Malgrado ciò continuava nel suo incarico, portando a termine difficili e delicati incarichi, per il suo attaccamento alla lotta contro i nazifascisti.
Le sofferenze non privarono il Comando della collaborazione preziosa della Petrolati e al suo amor patrio e al suo sipirito di sacrifizio [sic!] si deve se la Divisione potè mantenere in piedi tutti i suoi collegamenti.
Dopo la liberazione il suo male si aggravò e le sofferenze di una vita di montagna in condizioni particolarmente disagiate si fecero particolarmente sentire nelle loro gravi conseguenze.
Il Comandante delle Divisione (Valle Misa) Galeazzi Alberto
(firma di Galeazzi Alberto)
Ancona 11 agosto 1948
(Timbro dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Comitato Provinciale Ancona)
IL PRESIDENTE (firma illeggibile)
Savini Cesarina
Distretto militare di Ancona, Fogli matricolari delle donne partigiane, Partigiana Cesarina Savini, Commemorazione del comandante Amilcare Roccheggiani per il riconoscimento della qualifica, b. 1 fasc. 21.
Trascrizione del documento:
ALLA COMMISSIONE COMUNALE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA QUALIFICA DI PARTIGIANO
In questi giorni in cui tutti coloro che hanno contribuito con qualsiasi mezzo per la lotta contro il fascismo ricevono da codesto Comitato il meritato riconoscimento, desideriamo porre in giusto rilievo la figura di una cara compagna “CESARINA SAVINI” che un crudele destino ha tolto inesorabilmente dalle nostre file nel fiore degli anni.
Semplice e pura espressione dell’animo generoso del popolo anconetano di cui ne era un autentica [sic!] figlia, CESARINA, comprese, ben presto, le tristissime condizioni dei lavoratori di tutta Italia e, quando più ferveva la lotta contro gli oppressori, essa, prima tra le giovani anconetane, abbracciò interamente la causa antifascista dando, nonostante la sua gravissima malattia che la riduceva ben presto in ospedale, la sua adesione al Partito Comunista Italiano mentre, contemporaneamente, si metteva in contatto con i dirigenti dei gruppi d’azione patriottici della città di Ancona, offrendo, nel limite delle sue possibilità, la sua modesta opera.
E così CESARINA ci fù [sic!] compagna in ogni nostra azione di cui seguiva con ansietà, dal suo letto di dolore, tutti gli sviluppi.
I partigiani ammalati o feriti che furono ricoverati nello Ospedale [sic!] di Ancona ricordano le sue parole di incitamento e conforto, ricordano quando per un improvviso controllo dei tedeschi e dei fascisti si dovettero occultare le armi ed Essa si offerse ed ottenne di nascondere parte di quelle sotto il materasso del proprio lettino di ospedale.
Più tardi ebbe l’incarico di provvedere alla confezione di bandiere tricolori e di fazzolettini rossi per i partigianni incarico che assolse con entusiasmo sino alla sua morte avvenuta il 30 giugno 1944 pochi giorni prima della liberazione della città cui tanto Essa aveva auspicato.
Amilcare Roccheggiani GAP Ancona
Comandante
(Timbro dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Comitato Comunale Ancona)
Falconi (segue il nome illeggibile)
Ulisse Mafalda
Distretto militare di Ancona, Fogli matricolari delle donne partigiane, Partigiana Mafalda Ulisse, Dichiarazione per il riconoscimento della qualifica, b. 1 fasc. 16.
Trascrizione del documento:
MINISTERO DELL’ASSISTENZA POST-BELLICA
COMMISSIONE REGIONALE MARCHIGIANA PER IL RICONOSCIMENTO DELLA QUALIFICA DI PARTIGIANO
DEC. L. L. 21 AGOSTO 1945 N.518
Nome e Cognome Ulisse Mafalda in Galeazzi paternità di Oddo
nome assunto da partigiano ....... grado ....... categoria e arma nell’esercito regolare .......
militare all’8 sett. 1943 ....... eventuale incarico di comando rivestito nelle formazioni partigiane .......
luogo e data di nascita Ancona 10-4-1913 domicilio abituale Via Palombella 135 professione abituale Casalinga
formazioni a cui ha appartenuto e periodi di appartenenza Comando zona
Dal Novembre 1943 alla liberazione di Agosto 1944
.......
fatti d’armi e sabotaggi a cui ha partecipato In qualità di staffetta aveva il compito di distribuire il materiale di stampa e propaganda e […]ne pure ordini di Distaccamenti Maggini G.A.P. DI Serra de Conti Montecarotto, Barbara – Arcevia – Castelleone di Suasa – Ostra Vetere, Ostra. Il mio collegamento si allacciava con le staffette: Cinti Rolando, Sarti Bianca; Sarti Lelia – come pure con i vari comandanti e commissari Politici, dei distaccamenti come Quinto Luna Bramucci Renato (Uliano) ed il deceduto Maggini Allesandro[sic!], avendo ancora un fazzoletto Rosso datomi da lui per farmi riconoscere con una sua staffetta al primo contatto, certo Pirani Quinto – ho custodito delle armi e documenti, ho avuto anche un contatto con il comandante Frillo – ed Ernesto per circa tre sono stato, perseguitata e ricercata dal commissario Repubblichino Cappellini Attilio e dal Maresciallo dei carabinieri regi Repubblichini di Montecarotto avvertita mi spostai.
[omissis]