Dall'occupazione alla Liberazione

La sezione comprende una selezione di documenti relativi ai fatti del periodo 1943-1944 attestanti la liberazione del territorio provinciale dall'occupazione tedesca.

 

 

1. Trasmissione di telegramma occupazione Foce di Montemonaco

Ascoli Piceno, 20 maggio 1944

La Questura di Ascoli Piceno trasmette al comando militare provinciale della Guardia Nazionale Repubblicana - GNR di Ascoli Piceno il testo del telegramma pervenuto dal Comando Distaccamento della GNR di Montegiorgio dove si informa che, nella notte tra il 15 e il 16 maggio, un nucleo di 200 partigiani, composto da donne e uomini italiani e di altre nazionalità, soprattutto slavi e inglesi, provenienti dai Monti Sibillini, occuparono la frazione di Foce di Montemonaco; qui presero in ostaggio il fascista Francesco Amici, capitano in congedo, e i suoi familiari, dirigendosi quindi nel centro del paese e irrompendo nella locale caserma.

(ASAP, Questura, Varie, b. 16, fasc. 31 “Ribelli in Provincia – Rastrellamento accadimenti di Maggio 1944-XXII”)

Trasmissione di telegramma

 

2. Fonogramma a mano e cattura Francesco Ciotti

Ascoli Piceno, 7 giugno 1944

Il Servizio politico investigativo del Comando provinciale della Guardia Nazionale Repubblicana di Ascoli Piceno scrive alla locale Questura informando che, alle ore 21 del 6 giugno, un gruppo di militari catturava il “ribelle arruolatore di giovani et fornitore armi” Francesco Ciotti. Nel tentare la fuga quest’ultimo venne colpito da arma da fuoco e morirà poco dopo in ospedale.

(ASAP, Questura, Varie, b. 16, fasc. 31 “Ribelli in Provincia – Rastrellamento accadimenti di Maggio 1944-XXII”)

Fonogramma a mano

 

3. Relazione sulla situazione politica della zona di Ascoli

Ascoli Piceno, 15 luglio 1944

Il gruppo territoriale dei Carabinieri di Ascoli Piceno invia al Prefetto di Ascoli Piceno la relazione sulla situazione politica della zona di Ascoli. In essa si segnalano l’ “ondata di giubilo dei primi giorni successivi alla liberazione dall’incubo dell’oppressione tedesca”, il ritorno a una graduale normalità della vita cittadina e la preoccupazione della popolazione per l’alto numero di fascisti filo tedeschi che ancora circolavano impunemente in libertà interpretato come segno di un’eccessiva clemenza da parte delle autorità alleate.

(ASAP, Questura, Atti di stato di guerra, b. 1, fasc. 27 “Manifesti morali propaganda militare”)

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4. Manifesto del Comitato di liberazione Nazionale di Ascoli Piceno

Ascoli Piceno, Palazzo dei Capitani del Popolo, 27 giugno 1944

Il Comitato di Liberazione Nazione di Ascoli Piceno comunica alla popolazione che coopererà con gli alleati nell’amministrazione del territorio piceno recentemente liberato. Il Comitato è composto da: Morello Gaspare, Tozzi Renato, Cesari Emidio, Guacci Angelo, Martinez Giacomo, Monti Antonio, Piavi Stefano, Ricci Alfredo Santoro Mario, Strinati Arturo, Talamonti Luigi, Teodori Nunzio Giulio, Benigni Emidio, De Cocci Danilo.

(ASAP – Archivio dell’onorevole Renato Tozzi Condivi, B.21. F.2 Stampe)

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Il primo 25 aprile ad Ascoli

Il monumento-sacrario di Colle San Marco

 

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